Coppie omosessuali
A settembre la legge sulle unioni fra coppie gay: saranno equiparate al matrimonio
Reso noto ieri il testo che istituisce le civil partnership, le unioni fra coppie omosessuali che il governo Renzi intende varare in autunno.
Si chiameranno "civil partnership", una ulteriore concessione agli anglismi tanto cari al governo Renzi. I matrimoni gay sbarcheranno anche in Italia, quindi, e le coppie omosessuali potranno iscriversi all'ufficio dello stato civile in un apposito registro dedicato ai 'matrimoni' tra persone dello stesso sesso. In questo modo usufruiranno degli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali sposate: reversibilità della pensione, diritto alla successione in caso di morte e la possibilità di assistenza negli ospedali e nelle carceri nonché di partecipare ai bandi per le case popolari. Non potranno, per ora, chiedere un bambino in adozione, ma un partner potrà adottare il figlio dell'altro per garantire una continuità relazionale.
Quest'ultima concessione in realtà apre al riconoscimento delle cosiddette "famiglie arcobaleno", quelle nelle quali è solo uno dei partner ad essere genitore di un figlio concepito mediante utero in affitto o donazione di seme. L'altro partner della "famiglia omosessuale" era fino ad oggi considerato privo di legami giuridici con il figlio del compagno/compagna.
"Al momento", scrive L'Unità, "questa è la strada che hanno imboccato in commissione giustizia del Senato dove le varie proposte avanzate (soprattutto da Lumia, Marcucci e Lo Giudice del Pd) sono state riunite in due testi separati (ma che potrebbero ritornare a far parte di una unica proposta di legge) dalla relatrice Monica Cirinnà". I testi sarebbero già pronti per andare in aula, con il beneplacito di Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme, da sempre interessato a introdurre in Italia le nozze gay che commenta: "In un mondo perfetto vorrei che in Italia ci fosse il matrimonio gay, ma preferisco avere le unioni civili subito che il nulla fino a data da destinarsi. Ritengo però che insieme alle unioni civili si debba tornare a discutere dell’omofobia, e che tutti i matrimoni di coppie omosessuali celebrati all’estero siano direttamente registrati in Italia come unioni civili".
In realtà un potenziale ostacolo al passaggio della legge in aula è contenuto in un punto nascosto della norma che consentirà alle coppie omosessuali l’adozione non solo di un figlio naturale da parte di uno dei partner, ma anche di un figlio precedentemente adottato. Molti paesi da cui arrivano i bambini in cerca di adozioni potrebbero decidere, per via di questa clausola, di non accettare più pratiche con l’Italia.
La legge viene presentata dopo le dichiarazioni sorprendenti della compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, che al Corriere del Mezzogiorno ha annunciato: "Lo dico da cristiana, da cattolica, da donna che vive nella condizione di coppia di fatto: sì alle unioni civili, sì al rispetto per la libertà individuale". Considerazioni che si aggiungono a quelle del ministro Boschi e dello stesso Renzi che, quasi a voler giustificare la loro buona fede e a dare autorevolezza magisteriale alle loro affermazioni, ci tengono a precisare di parlare "da cattolici". E ha aggiunto, indossando le improvvisate vesti della teologa: "Cristo ha detto: ama il prossimo tuo come te stesso. Non ha insegnato a fare differenza tra gay ed etero. Ecco, mi piacerebbe se il centrodestra aprisse i suoi orizzonti e affermasse: siamo liberali fino in fondo e non soltanto quando ci interessa o quando ci fa comodo.".
Silenzio, per il momento, dal mondo cattolico, alle prese col cambio di rotta della CEI a guida Papa Francesco che cerca un disimpegno negli affari politici del paese.
Francesco Colafemmina
(17 giugno 2014)
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