Fisco
Le tasse si potranno pagare con opere d'arte e libri antichi
L'annuncio del ministro della cultura Franceschini: il Fisco valuterà le opere proposte dai contribuenti che non hanno liquidità per poter pagare le tasse.
Da quest'anno si potranno pagare anche con quadri d'autore, statue, libri antichi. Lo ha annunciato il ministro della cultura Franceschini che ha appena firmato il decreto per la costituzione della commissione di esperti che dovrà valutare le opere eventualmente proposte dai contribuenti.
In questo modo chi avesse difficoltà nel repeire la liquidità necessaria al pagamento delle imposte potrà proporre al fisco la valutazione di un bene d'arte: e si va dai quadri d'autore alle collezioni archeologiche, passando per immobili storici e libri antichi.
La commissione di esperti nominata dal ministero (tre membri indicati dal Mibact altri tre dal Mef) valuterà l'offerta, anche attraverso la consulenza di altri enti, e definirá il controvalore in tasse dell'offerta. C'è in ogni caso la possibilità che la commissione si riveli estremamente selettiva. Quando si riunì per la prima volta nel 2010 nonostante le proposte di quadri, statue in bronzo, collezioni archeologiche e persino una villa a Sanremo, l'unica opera accettata fu una tela di Alberto Burri, un'olio intitolato “Bianco e Nero”, stimato circa 100mila euro e acquisito dalla Galleria Nazionale dell'Umbria.
Secondo Franceschini comunque, "l'esperienza di altri paesi europei, in primis l'Inghilterra dimostra che si tratta di una norma dalle grandi potenzialità". Così "lo Stato adempie a un duplice obiettivo: da un lato, in un momento di crisi, consente ai cittadini di assolvere ai propri obblighi fiscali tramite la cessione di opere d'arte, dall'altro, torna ad acquisire patrimonio storico e artistico".
Francesco Colafemmina
(13 ottobre 2014)
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