Fecondazione eterologa
Giudice di Bologna: "nessun vuoto normativo che impedisce di procedere"
Bocciata, in sostanza, la tesi del Ministro della Salute Lorenzin (nella foto), che ritiene debba intervenire il Parlamento dopo la decisione della Consulta sulla legge 40.
La Consulta, lo scorso mese di aprile, ha giudicato incostituzionale il divieto alla fecondazione eterologa, cioè “il divieto del ricorso ad un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta”, contenuto nella c.d. “legge 40”.
Il Ministro della salute Lorenzin il mese scorso aveva portato in Consiglio dei Ministri una bozza di decreto legge per “regolamentare la materia”, ma le forti contrapposizioni emerse all’interno dell’Esecutivo hanno consigliato il Ministro di ritirare la proposta, per rimettere la materia alla “decisione sovrana del Parlamento”, con un conseguente allungamento dei tempi.
Beatrice Lorenzin, infatti, aveva fatto chiaramente intendere che “in una situazione di vuoto normativo” non sarebbe stato possibile “ricorrere alla fecondazione eterologa”. Qualche giorno dopo, tuttavia, è intervenuto nel dibattito il Presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, che in una breve dichiarazione ha chiarito che, dopo la sentenza della Consulta, “non esiste allo stato alcun vuoto normativo che impedisca ad una coppia di procedere immediatamente all’eterologa”, ovviamente nei limiti della legislazione sanitaria vigente.
Si era subito schierato con lui il prof. Stefano Rodotà; ed anche il Presidente della Regione Toscana Rossi aveva fatto sapere di voler procedere con le dovute autorizzazioni per i centri della sua regione.
E’ di ieri la notizia che il dr. Antonio Costanzo, giudice della prima sezione civile del Tribunale di Bologna, ha accolto il ricorso presentato da due coppie prima della sentenza del Corte Costituzionale; ricorso che era rimasto “congelato” per quattro anni, proprio in attesa della pronuncia della Consulta. Ne dà notizia TMnews.
In sostanza, in questo primo provvedimento emesso in questa delicatissima materia da un giudice italiano, si stabilisce che -dopo la sentenza della Corte Costituzionale- “non c’è nessun vuoto normativo che impedisce di procedere”. Come ha dichiarato uno dei legali delle coppie interessate, “l’eterologa si può fare. Ci sono i tempi tecnici. Probabilmente già a settembre. So che diversi centri in Italia si stanno allertando per arrivare preparati”.
In proposito, l’Assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna, Carlo Lusenti, ha dichiarato di aver sollecitato la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, “per definire norme tecniche comuni da adottare entro i primi di settembre”.
Moreno Morando
(19 agosto 2014)
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