Somministrazione lavoro
Agenzie del lavoro estere, le condizioni per operare in Italia
Necessarie garanzie finanziarie. Obbligo di deposito cauzionale. Nel primo biennio di attività 350.000 euro di fideiussione nell'Interpello del Ministero del Lavoro.
Le Agenzie di somministrazione di lavoro "straniere", ancorché comunitarie, che intendono operare nel mercato italiano, hanno l'obbligo di presentare le medesime garanzie finanziarie, richieste alle società italiane, qualora non abbiano assolto agli analoghi obblighi nei loro paesi di origine.
Tale interpretazione e' stata fornita, dal Ministero del Lavoro, a seguito dell'interpello n. 31/2014 avanzato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti inerente, appunto, l'obbligo di "deposito cauzionale", dovuto dalle Agenzie di somministrazione a garanzia dei crediti retributivi, dei lavoratori impiegati, e relativi crediti degli Enti previdenziali e assicurativi, finalizzato alla richiesta di iscrizione presso l'Albo apposito tenuto dal Dicastero del Lavoro.
Detta tutela per i lavoratori nonche' le modalità di accredito/iscrizione, da parte di società che esercitano la somministrazione del lavoro, e' stata prevista dal nostro Legislatore con il decreto legislativo n. 276/2003 che ha stabilito, tra l'altro, che la cauzione offerta debba ammontare, nel primo biennio di attività, a 350.000 euro e successivamente essere sostanziata con una fideiussione di importo almeno pari a detta somma.
Sempre secondo la risposta del Ministero del Lavoro, al citato interpello n. 31/2014, l'Agenzia straniera appartenente al consesso di Paesi comunitari che ha ottenuto l'autorizzazione all'esercizio di detta attività, nel Paese di appartenenza, non è tenuta a presentare una nuova richiesta di autorizzazione in Italia, ma è tenuta esclusivamente ad effettuare l'iscrizione presso l'albo istituito dal Ministero del Lavoro.
Stefano Olivieri Pennesi
(4 dicembre 2014)
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