Osservatorio "Prezzi e Mercati"
Gli italiani tornano (timidamente) a comprare. Rischio per la dieta mediterranea e aumenti delle tariffe del 9,5%
I dati pubblicati INDIS-Unioncamere segnalano possibili aumenti delle tariffe: rifiuti (+18,2% tra il 2014 e il 2013), sanità (+6,7%), trasporto ferroviario regionale (+6,8%), trasporto urbano (+6%) e extra-urbano (+7,5%).
Nel comunicato diramato in data odierna, Unioncamere rende noti i risultati dell'Osservatorio "Prezzi e Mercati" dai quali emerge un timido risveglio dei consumi delle famiglie si profila a fine anno (+0,3%), per effetto di un più robusto recupero degli acquisti dei beni durevoli (+2,9%), di una più contenuta ripresa dei servizi (+0,5%) e dei consumi alimentari (+0,4%).
L’effetto della bassa inflazione e il minor timore di un ulteriore inasprimento dell’imposizione fiscale – spiega l’Osservatorio “Prezzi e mercati” dell’INDIS, Istituto dell’Unioncamere specializzato in distribuzione e servizi – possono aver quindi determinano scelte di acquisto, soprattutto di auto e di elettrodomestici, divenute, dopo due anni di contenimento delle spese, ormai inderogabili.
“Si tratta – commenta il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – di un primissimo e ancora debole segnale, certo non pienamente in grado di far recuperare al Paese la ‘strada’ persa in questi anni di recessione: sfiora infatti i 7 punti percentuali il calo dei consumi delle famiglie accumulato nel 2012 e 2013”.
L'Osservatorio, però, intravede insidie su bilanci familiari. La prima potrà incidere sui consumi alimentari, andando a toccare due alimenti principe della dieta mediterranea: l’olio extravergine di oliva, il cui prezzo al consumo, a causa di una stagione disastrosa, potrebbe subire - stima l’analisi - un aumento alla produzione del 35% a fine anno,che si tradurrà in un incremento dei prezzi al consumo di circa il 15%; la pasta, il cui costo è destinato a salire almeno dell’8% come conseguenza di un incremento all’origine del 40% delprezzo del grano duro.
Altra nota dolente quella delle tariffe: quelle pubbliche locali, secondole stime più recenti dell’Osservatorio dei prezzi, dovrebbero aumentare complessivamente del 9,5% nel biennio 2013-2014. A crescere sono principalmente i rifiuti (+18,2% tra il 2014 e il 2013), la sanità (+6,7%), il trasporto ferroviario regionale (+6,8%), il trasporto urbano (+6%) e quello extra-urbano (+7,5%). Visto che il dato medio dell’inflazione nel biennio è dell’1,4%, è fin troppo evidente come “la partita” tra inflazione e tariffe si stia chiudendo con un sonoro 10 a 1.
Inoltre, il mancato rispetto dei saldi di bilancio del 2015 attiverebbe nel 2016 la clausola di salvaguardia, e quindi un possibile nuovo incremento dell’Iva (andrebbe a colpire l’aliquota agevolata e quella ordinaria - che insistono su circa i tre quarti della spesa per consumi - in una misura pari 2 punti percentuali), con effetti recessivi dai quali sarebbe difficile uscire.
Per approfondire scarica il comunicato
La Direzione
(8 dicembre 2014)
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