Unione Europea in tempi di cambiamento
Il Premier Renzi: "serve un nuovo inizio per l'Europa"
Il Governo Renzi ha consegnato un documento indicando le sue priorita' al Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, che sta preparando il "programma" della nuova Commissione UE
Nell’ultimo vertice UE il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy ha ricevuto una sorta di mandato di “mediatore” da parte dai Capi di Stato e di Governo che ne fanno parte. Il documento che sta preparando l’ex premier belga costituirà, in sostanza, il programma della nuova Commissione Europea e si intitolerà “Agenda per l’Unione (Europea) in tempi di cambiamento”.
Van Rompuy si era incontrato con il nostro Presidente del Consiglio la settimana scorsa e dalle indiscrezioni che escono sembra aver messo particolare attenzione su una cosa che sta a cuore al nostro Esecutivo, la necessità di “sostenere ripresa e lavoro, dando fiato agli investimenti”.
Sul “documento-programma” la questione del rigore nella finanza pubblica dovrebbe essere affrontata in modo diverso dal passato, senza tuttavia puntare sulla “flessibilità”, ma “sull’utilizzo dei margini di manovra -già previsti nel Patto di Stabilità e Crescita- sulle riforme strutturali”.
Il Governo italiano ha consegnato un documento al Presidente del Consiglio Europeo, schierandosi con particolare fermezza a sostegno della necessità di “dare spazio agli investimenti privati ed al mercato unico dell’energia, importanti per crescita e competitività”.
Nel documento lo stile sembra proprio quello “personale” di Matteo Renzi”, soprattutto quando si accenna “all’incomprensibile rissa sulle nomine, quando le priorità assolute sono la crescita e creare lavoro”.
Secondo l’Esecutivo italiano bisogna “dare un nuovo inizio all’Europa, incoraggiando le riforme strutturali a livello nazionale, perché sono il principale motore della crescita”. Il documento del Governo prosegue così (ma sembra di sentir parlare direttamente il Premier) : “il nuovo Presidente della Commissione Europea deve essere audace ed innovativo. Deve esigere il rispetto delle regole europee, ma essere anche in grado di pensare fuori dagli schemi”.
Per la verità, la descrizione non sembrerebbe proprio corrispondere alle caratteristiche politiche e personali di Jean-Claude Juncker, che ormai ha avuto via libera da Popolari e Socialisti per la presidenza della Commissione UE; tuttavia, l’entusiasmo giovanile del Premier italiano -che, oltretutto, guida il partito più votato fra quelli che fanno parte del PSE- potrebbe anche riuscire a “fare il miracolo”, trasformando l’ex premier lussemburghese in un presidente della Commissione “audace ed innovativo”. Staremo a vedere.
Moreno Morando
(23 giugno 2014)
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