Riforma della P.A.
Madia: "il punto di partenza della riforma non è la spending review"
Il disegno di legge di Riforma della Pubblica Amministrazione arriverà in Parlamento la settimana prossima. Per il Ministro i risparmi sono il logico risultato di una buona politica, ma quello che conta è il cambio di marcia e di mentalità.
Nella conferenza stampa organizzata per approfondire il tema della Riforma della P.A., il ministro Marianna Madia ha precisato che uno dei punti sui quali il Governo intende investire di più è quello di dare al cittadino la possibilità, grazie ad un semplice pc e una volta in possesso del proprio PIN personale, di accedere a tutte le informazioni che lo riguardano. Inoltre si vuole far risparmiare tempo prezioso facendo in modo di “poter ricevere tutto ciò che si può al domicilio telematico o di residenza”.
Il Ministro ha precisato che nella legge delega di riforma della P.A. “insistiamo molto sul rafforzamento del ruolo della Presidenza del Consiglio nel coordinamento delle politiche pubbliche, dato che un Governo non è un insieme di Ministeri, ma un unico soggetto”, ha aggiunto.
“Un dirigente pubblico deve diventare dirigente dello Stato, della Repubblica nel suo insieme, non di un Ministero o altro. Ci sarà la possibilità di muoversi da un’amministrazione centrale ad un ente locale e viceversa”.
Madia ha poi proseguito sottolineando che “siamo in fase di coordinamento formale; aspettiamo la bollinatura del Mef, ma la prossima settimana la legge delega arriverà in Parlamento, sapendo che alla Camera siamo impegnati con la conversione della prima parte della Riforma contenuta nel decreto P.A.. Inizieremo ad affrontare il testo della legge delega a settembre, prima bisogna convertire il decreto”.
Sul blocco della contrattazione per il pubblico impiego, Madia ha precisato: “penso sia un’ingiustizia, ma in questa crisi ne stiamo vedendo tante, tra esodati e precari”, ha spiegato il Ministro. “La crescita e l’uscita dalla crisi è sicuramente la risposta per sbloccare la contrattazione”.
Ha, quindi, concluso precisando che “l’impostazione del ddl di Riforma della P.A. non è di spending review, non siamo partiti dai risparmi. La digitalizzazione porta risparmi, ma non li quantifico e sono contenta di non farlo. Un errore dei precedenti Governi è stato partire dalla spending review, che è però un risultato, non il punto di partenza, se la politica è ben pensata”.
Marianna Madia, quindi, sembra far riferimento ad una impostazione di riforma più “filosofica”, di cambio di mentalità, rompendo gli schemi che hanno ingabbiato per decenni la Pubblica Amministrazione italiana nel suo complesso, fino a farla diventare “in toto” sinonimo di “burocrazia”, ma solo nell'accezione più negativa. E’ questo il punto di partenza.
Moreno Morando
(11 luglio 2014)
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