Servizi sul web
Valutazione auto "gratuita"
Antitrust sanziona 7 Società
Attraverso i siti www.auto-prezzo.net e www.auto-valutazione.com 7 società pubblicizzavano il servizio di valutazione delle auto spacciandolo per gratuito.
Sanzioni per complessivi 735mila euro a 7 società che pubblicizzavano sul web un servizio apparentemente gratuito di valutazione delle auto, salvo chiedere successivamente il pagamento di una fattura di circa 60 euro, destinata a salire fino a oltre 250 euro in caso di ritardi nei versamenti da parte dei consumatori.
Lo ha deciso l’Antitrust al termine di un’istruttoria. Il fenomeno ha coinvolto migliaia di cittadini che tra gennaio e luglio del 2013 si sono collegati a Internet per trovare una valutazione del valore della loro automobile, digitando le parole chiave ‘gratuito’ o ‘gratis’ insieme a “valutazione” e “automobile”.
Dalle prove raccolte dall’Autorità, alla quale sono arrivate oltre 2000 segnalazioni, risulta che le sette società (Pronto Value LLC, Atlantic Car Value LLC e United Auto Corporation LLC, con sede nel Delaware, Meedium Marketing OÜ, con sede in Estonia, Pascutti Invest & Factoring Spa, Pascutti Invest & Factoring Inc, e Media Solution Service di Ballariano Antonino con sede in Patti-Me) hanno messo in atto un complesso meccanismo ingannevole per attrarre i consumatori sui siti web www.auto-prezzo.net e www.auto-valutazione.com, offrendo un servizio apparentemente gratuito che risultava invece essere a pagamento.
Ai consumatori venivano dati appena 20 minuti per esercitare, peraltro esclusivamente on-line, il diritto di recesso. Trascorso questo brevissimo tempo, durante il quale era comunque molto difficile inviare la comunicazione del recesso, ai cittadini veniva inviata una mail di conferma con una fattura allegata (in una prima fase 59,60 euro, aumentati successivamente a 69,50) e l’avvertenza che, in caso di ritardi, sarebbero state applicate elevate penalità.
Infatti al primo sollecito il conto ‘lievitava’ a 101 euro per salire fino a 259,50 euro con la lettera di messa in mora inviata dal Dipartimento Recupero Crediti di uno studio legale estone.
Secondo l’Antitrust le società hanno violato le norme del Codice del Consumo attraverso due distinte pratiche: la prima consiste nell’avere messo in atto il meccanismo ingannevole per indurre i consumatori a fruire dei servizi di valutazione dell’autovettura, sulla base del falso presupposto della loro gratuità.
La seconda pratica, caratterizzata da aggressività, riguarda gli ostacoli al diritto di recesso e l’indebito condizionamento della libertà di scelta del consumatore, esercitato attraverso la pretesa ingiustificata di pagamento per un servizio non richiesto nonché mediante la minaccia, in caso di mancato pagamento, del ricorso ad azioni legali, con conseguenti maggiori oneri economici.
Claudia De Vincenzi
(2 maggio 2014)
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