Corte Costituzionale
Il Capo dello Stato ha nominato due nuovi giudici della Consulta
Si tratta di Daria De Pretis e Nicolo' Zanon, nominati in sostituzione di Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro. Prosegue invece lo stallo del Parlamento in seduta comune.
Il Presidente della Repubblica ha provveduto a nominare due nuovi giudici della Corte Costituzionale, in sostituzione di Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro, il cui mandato scadrà il prossimo 9 novembre. La scelta è caduta su Daria De Pretis, professore ordinario di diritto amministrativo all’Università degli Studi di Trento e su Nicolò Zanon, docente di diritto costituzionale nell’Università degli studi di Milano.
Il primo comma dell’art. 135 della Costituzione prevede che i 15 membri della Corte siano nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e gli altri cinque dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa.
Tuttavia, a fronte della rapidità con la quale il Capo dello Stato ha deciso in anticipo per la sostituzione dei due giudici a suo tempo nominati da Carlo Azeglio Ciampi, stride ancora di più l’impasse che blocca il Parlamento in seduta comune ormai da quattro mesi. Infatti, dopo ben 20 votazioni e i ripetuti solleciti e i richiami al senso di responsabilità di Giorgio Napolitano, le Camere non sono ancora riuscite ad eleggere i sostituti dei due giudici costituzionali scaduti a giugno.
Serve, infatti, una maggioranza qualificata; ma mentre Forza Italia ha già “bruciato” tre candidati, che hanno deciso via via di ritirare la candidatura, il Pd continua ad insistere sulla proposta di eleggere Luciano Violante, del quale, peraltro, il M5S ha eccepito “l’ineleggibilità”, cui ha poi fatto seguito una richiesta di approfondimento in merito anche da parte del capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta.
Il Presidente della Repubblica solo ieri aveva dichiarato “vado avanti per mio conto, io procederò rapidamente: siamo in due e io non so l’altro come si muove”, con evidente riferimento allo stallo del Parlamento in seduta comune.
Il decreto del Capo dello Stato è già stato controfirmato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e comunicato ai Presidenti dei due rami del Parlamento e al Presidente della Corte Costituzionale, che -peraltro- è proprio uno dei due giudici in scadenza (Tesauro), che dovrà quindi essere sostituito.
Napolitano ha espresso l’auspicio che “le nomine possano essere rapidamente seguite dall’elezione dei due giudici costituzionali di nomina parlamentare”, sottolineando la sua più alta “considerazione per la Corte Costituzionale e l’esigenza che essa possa svolgere le proprie fondamentali funzioni nella pienezza della sua composizione”.
A questo proposito, si apprende che le votazioni del Parlamento in seduta comune riprenderanno la settimana prossima, ma non è ancora stato fissato il giorno.
Moreno Morando
(18 ottobre 2014)
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