GIOVANI E VIOLENZA
A Milano un 20enne lancia la ragazza dal balcone e la segue. A Taranto due 17enni stuprano una 14enne
Due storie con protagonisti violenze e giovani. Milano piange due ragazzi vittime della depressione di lui. A Taranto una ragazzina trova il coraggio di indicare ai poliziotti i suoi due stupratori
Giovani e violenza. Due casi in due città molto distanti. A Taranto due ragazzi stuprano una 14enne, a Milano un 20enne avrebbe lanciato nel vuoto la fidanzata di 19 anni per poi seguirla giù dal balcone.
A soli 14 anni ha raccontato di essere stata vittima di una violenza sessuale e ha indicato agli agenti della Polizia di Taranto chi erano i due ragazzi, una coppia di 17enni che sono stati tratti in arresto.
La ragazzina è arrivata al pronto soccorso accompagnata dalla madre alla quale un giorno dopo i fatti, era riuscita a confidare l'orrore subito. Era appena uscita di casa, doveva raggiungere alcuni amici quando i due diciassettenni l'hanno bloccata, le hanno strappato il telefono e l'hanno costretta a salire su uno scooter. I tre hanno raggiunto una zona isolata dove è avvenuta la violenza sessuale. La vittima è stata quindi lasciata a terra in lacrime. Poco dopo l'intervento presso l'ospedale, gli agenti hanno rintracciato i presunti autori e li hanno tratti in arresto.
Il dramma che ha scosso Milano invece è avvenuto sotto gli occhi di molti passanti. E purtroppo si è scoperto che il ragazzo un anno fa era stato già salvato da un vigile del fuoco proprio su quel balcone.
La 19enne proprio ieri mattina doveva andare ad iscriversi all'università. La serata tra amici era simile a molte altre passate in quell'attico all'ottavo piano di via Novaro. L'elemento diverso questa volta era il fatto che lei, dopo le vacanze, aveva deciso di rompere quella relazione da liceali. L'altra sera erano insieme a due amici. Lui ha deciso di chiedere loro di lasciarli soli. Poi forse la lite, le urla di lei mentre precipita udite da molti. Lui invece è precipitato in assoluto silenzio. Lei, Alessandra Pelizzi è deceduta sul colpo. Lui, Pietro Maxymilian Di Paola è rimasto vivo fino all'arrivo in ospedale a Monza. Tra diari e scritti gli inquirenti avrebbero ricostruito il malessere del ragazzo, sofferente per la sua condizione di figlio adottivo, per la separazione dei genitori. Un'ombra nera che da un anno lo perseguitava e che l'altra sera ha vinto.
Giuseppe Bianchi
(17 settembre 2014)
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