ANAC
Vigili Urbani di Roma: Cantone interviene sulla rotazione
Il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha inviato il 12 gennaio 2015 una lettera al dott. Stefano Lulli, segretario del sindacato Ospol, in merito alla rotazione territoriale degli agenti della Polizia di Roma Capitale.
Di seguito il testo integrale:
"Ill.mo dott. Stefano Lulli
Segretario CSA
dplcsa@ospol.it
Oggetto: Sua missiva del 3.1.2015; prot. 1/15 relativa al corpo di polizia municipale di Roma Capitale
Ho ricevuto e letto con particolare attenzione Ia Sua missiva in oggetto precisamente indicata e preliminarmente intendo ringraziarla di avermi scritto perché mi consente di fare chiarezza sul mio pensiero e soprattutto di fugare alcuni equivoci che si sono creati.
L'agenzia di informazione da Lei citata ma anche altri organi di informazione hanno riportato stralci di mie dichiarazioni, estrapolandole da un più ampio ragionamento e quasi facendomi passare come l'ispiratore della rotazione territoriale dei vigili romani o, peggio ancora, come un "nemico" preconcetto del medesimo colpo di polizia municipale.
Questa è l'occasione, quindi, per provare a chiarire, per l'ennesima volta purtroppo, la posizione dell'Autorita Nazionale Anticorruzione che ho l'onore di presiedere ed anche per smentire categoricamente ogni valutazione negativa sul corpo dei vigili urbani romani, nei cui confronti, anzi, - sia pure nelle poche occasioni di rapporti intercorsi - nutro sentimenti di stima e apprezzamento per la professionalità e l'abnegazione verificata.
In particolare, dopo che era emerso l'intendimento del comandante del corpo dott. Clemente di procedere alla rotazione territoriale, nel corso di un'intervista al dorso romano di un quotidiano nazionale spiegavo, in via generale, come la rotazione fosse uno strumento tipico di prevenzione della corrzione, indicato specificamente dalla legge n. 190 del 2012.
A seguito di quella intervista, alcune organizzazioni sindacali rappresentative dei dipendenti del corpo di polizia municipale di Roma scrissero una missiva all'Autorità con cui evidenziavano delle perplessità sulla legittimità di poter effettuare una rotazione di tipo territoriale.
Quella nota rappresentò l'occasione per una presa di posizione ufficiale dell'Organo collegiale dell'Autorità, attraverso un "orientamento" e cioè un principio interpretativo che chiarisce come possa essere interpretata la legge anticorruzione sul punto.
L'orientamento in questione - trasmesso ai sindacati richiedenti, al comandante dei Vigili e pubblicato anche sul sito dell'Autorità - pur ritenendo legittima la rotazione cd territoriale, precisa anche a quali condizioni ed in quali limiti sia possibile procedervi.
Dopo i noti fatti del 31 dicembre u.s., sollecitato dai giornalisti ho affermato che se quanto avvenuto fosse davvero da qualificarsi come una protesta, potevano ipotizzarsi fatti di rilievo penale.
Si trattava di una considerazione, in verità scontata sul piano giuridico, che nasceva dal fatto che molti media avevano attribuito il disservizio verificatosi a Capodanno come una protesta contro proprio il prowedimento di rotazione previsto dal Comandante del Corpo. Nei giorni immediatamente successivi a questi fatti, ho posto all'odg del primo consiglio dell'Autorità di nuovo la questione della rotazione.
L'Autorità, infatti, in uno dei precedenti consigli (seduta 22 dicembre 2014), subito dopo che erano emerse le gravissime ipotesi delittuose nell'ambito del processo divenuto noto come "mafia capitale", aveva deciso di operare un esame approfondito delle attività di prevenzione della corruzione poste in essere dall'Amministrazione comunale nel periodo precedente. In particolare, l'esame avrebbe dovuto riguardare proprio la tecnica di predisposizione del piano anticorruzione, le misure ivi previste e le attività poste in essere per farle rispettare.
Nella seduta dell'8/1 u.s., in aggiunta a quanto già deciso precedentemente si è ritenuto di ampliare l'attività di vigilanza in materia, invitando il comandante del corpo di polizia municipale di Roma per il 21 p.v. per poter spiegare al Consiglio quali sono i criteri attraverso cui intende effettuare la rotazione e quali sono anche gli eventuali meccanismi di coinvolgimento del personale nelle scelte che si stanno adottando.
All'esito di quell'audizione, se necessario, il Consiglio provvederà a deliberare non astrattamente sulla legittimità della rotazione territoriale ma specificamente sulle modalità che si intende mettere in atto nel corpo di polizia municipale romano.
La saluto cordialmente.
Roma, 12 gennaio 2015
Raffaele Cantone
Paolo Romani
(14 gennaio 2015)
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