Convenzione ONU
Anticorruzione: presentato il Rapporto sull'Italia
Le Nazioni Unite contro la corruzione. Giudizio positivo sull'impegno italiano.
Si è tenuto a Roma, presso la sala convegni della Banca d'Italia, un importante convegno di presentazione dello stato di attuazione in Italia della Convenzione ONU contro la corruzione.
Dopo l'indirizzo di saluto del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, hanno preso la parola il Presidente dell'Autorità anticorruzione, il Magistrato Raffaele Cantone, il Ministro della giustizia, On.le Andrea Orlando e l'Ambasciatore Filippo Formica, rappresentante permanente d'Italia presso le organizzazioni internazionali a Vienna.
Ha moderato gli interventi il magistrato Raffaele Piccirillo, Direttore Generale della giustizia penale, del Ministero della giustizia.
Vi sono state successivamente alcune relazioni tecniche: in particolare, il dottor Dimitri Vlassis, del segretariato della conferenza degli Stati parte della convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, ha illustrato il meccanismo di peer review (revisione incrociata) della convenzione Onu contro la corruzione.
A seguire, il magistrato Francesco Testa, Consigliere giuridico della rappresentanza di Italia presso le organizzazioni internazionali in Vienna, ha intrattenuto la platea relazionando sui principali contenuti del rapporto Onu sull'Italia.
La professoressa Nicoletta Parisi, Membro dell'autorità nazionale anticorruzione, ordinario di diritto internazionale, ha presentato una relazione sul sistema della prevenzione nella convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione.
Infine, lo stesso magistrato Raffaele Piccirillo, ha concluso il convegno illustrando il sistema della cooperazione giudiziaria penale e di contrasto patrimoniale nella convenzione Onu contro la corruzione.
Dal convegno è emerso un quadro complesso sulle modalità di verifica dei sistemi anticorruzione: per il Governatore Visco, il meccanismo della peer reviewè molto più efficace di graduatorie più o meno affidabili.
Tutti hanno sottolineato l'esito positivo del rapporto ONU sull'Italia. In particolare, il Ministro della Giustizia ha dettagliato le consistenti ed importanti attività italiane per l'attuazione della convenzione onu sulla corruzione.
Il Guardasigilli ha sottolineato l'importanza della legge 190 del 2012, vero spartiacque nella lotta alla corruzione, la legge 186 del 2014 sull'autoriciclaggio, la legge sul voto di scambio politico mafioso ex art.416 ter cp, oltre alla legge 69 del 2015 sui reati contro la Pubblica Amministrazione, con effetti sulla prescrizione, la previsione di misure restitutorie e premiali per chi si dissocia. Detta legge, poi, ha ricordato il Ministro, rivitalizza le figure di reato sul falso in bilancio.
Il Presidente Raffaele Cantone, ha sottolineato le comuni azioni e le sinergie dell'Anac con Bankitalia e Ministero della giustizia, ricordando l'imponente azione svolta in sede di prevenzione, con l'OCSE.
Ha poi evidenziato l'attività svolta da tutti gli attori istituzionali italiani impegnati sui tavoli multilaterali, che ha implementato l'immagine del Paese, troppo spesso a torto offuscata dalla enfatizzazione mediatica delle inchieste, senza la giusta considerazione dell'impegno delle istituzioni contro la corruzione.
L'ambasciatore Formica ha rappresentato l'importanza della partecipazione dell'Italia ai consessi internazionali tra i quali, in materia di corruzione, la convenzione Onu, cui partecipano 177 paesi, e' tra le più significative.
Dal convegno è emerso un quadro lusinghiero ed incoraggiante sull'Italia e la sua azione istituzionale sempre più caratterizzata ed impegnata nell'edificazione e nel consolidamento di un ambiente socio-economico legalmente orientato.
Il rapporto all'esito del primo ciclo di verifiche ONU, difatti, si ferma al 2013, per cui gli ulteriori passi fatti fino a oggi, superano di gran lunga i già positivi giudizi esposti dal documento onusiano.
Giovanni Tartaglia Polcini
(7 ottobre 2015)
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